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Danilo Arcuri (KR): “Le lacrime del coccodrillo Voce non commuovono nessuno”

06-10-2021 18:43 - Elezioni in Calabria
Il giorno dopo le elezioni è sempre momento di riflessione e di analisi, nella speranza, spesso vana, che queste siano sincere.

Il risultato di Flora Sculco a Crotone e in provincia è il giusto riconoscimento al lavoro egregio che, in questi anni, Flora ha fatto per il nostro territorio.

È stata premiata una rappresentante istituzionale che si è dedicata a procurare milioni e milioni di euro di investimenti ed opportunità per i comuni della nostra provincia.

E anche se il buon risultato non ha generato l’elezione in Consiglio regionale, sono stato sinceramente colpito dalla voglia di Flora, evidente nel suo comunicato inviato ieri, di ripartire con più entusiasmo e più energia di prima.

Entusiasmo ed energia che poi rappresentano le caratteristiche endemiche della comunità politica di “Crotone città di tutti”. Una comunità che ha vissuto questa campagna elettorale con sano protagonismo e che ha lavorato per conquistare quel consenso in città che, da oggi, ci consentirà di essere ancora più presenti e più efficaci nel rappresentare le istanze, i problemi e le esigenze dei crotonesi.

Abbiamo vissuto questi mesi con intensità e con passione, facendo opera di servizio alla città e alla sua provincia, e mettendo in campo una decisa opposizione all’amministrazione Voce.

Un’opposizione ferma e dai toni duri, ma che, a differenza di chi amministra Crotone, non è mai scaduta nella volgarità e nel turpiloquio.

Ho letto il commento che il sindaco Voce ha dato del risultato elettorale, ed ancora una volta, il primo cittadino non ha perso l’occasione di deludere i crotonesi.

Ci aspettavamo un “mea culpa” del sindaco ed invece siamo stati costretti ad assistere alla solita litania. Voce parla di sé e della sua amministrazione come la vittima di un complotto fatto di veleni e bugie. Il sindaco arriva persino a dire che “che in quest’anno non ci è stato risparmiato nulla”.

E no caro sindaco, siamo noi crotonesi che diciamo che in quest’anno non ci hai risparmiato nulla.

Offese, bugie, gesti vili e volgari, Crotone in questo anno ha assistito veramente a tutto, e onestamente la città ne avrebbe fatto decisamente a meno.

Le lacrime di coccodrillo versate dal caimano Voce non commuovono nessuno.

Quando il sindaco afferma che “dobbiamo smettere di inseguire la polemica di turno perdendoci in sterili dibattiti social che alla fine non interessano nessuno”, si raggiunge il paradosso.

Voce mente sapendo di mentire, perché in quest’anno il sindaco e i suoi seguaci non hanno “inseguito polemiche e inutili dibattiti social” ma li hanno creati ad arte per evitare di parlare della loro disastrosa attività amministrativa.

Ed infatti, Voce nella sua analisi del voto evita scientificamente di ammettere che i crotonesi hanno sonoramente bocciato lui, la sua giunta e la sua amministrazione.

Il fatto che Voce e i suoi assessori si siano estraniati dalla campagna elettorale è stato il frutto di una precisa strategia elettorale che mirava ad evitare di aprire un confronto su questa amministrazione deludente fallimentare.

Altro che cambio di passo, qui servono altri cambi, serve una vera e propria rivoluzione.

Siamo convinti che il sindaco in queste ore stia chiamando ad a uno a uno i suoi consiglieri e che stia strigliando i suoi assessori, con l’unico obiettivo di “tirare a campare” e di sopravvivere anche a sé stessi.

Ma non è questo il giusto metodo per ridare slancio alla città.

Che il sindaco apra un confronto serio con la città, lo faccia per primo in Consiglio comunale, e non si sottragga alle critiche, verso le quali ha dimostrato un’allergia epidermica.

Basta alibi, signor sindaco, è giunto il momento di assumersi le proprie responsabilità per il disastro in cui ha fatto sprofondare questa città.

Se il sindaco, anche questa volta si chiuderà nella propria arroganza allora conviene restituire la parola ai crotonesi, una richiesta che risulta evidente dal dato elettorale.

La città è stanca di Voce e dei suoi seguaci, e non vede l’ora di liberarsi degli uni e degli altri, il segnale è chiaro, che il sindaco ne prenda atto.

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