Liberazione Almasri: Li Gotti denuncia Giorgia Meloni
24-01-2025 10:19 - ITALIA
Chieste alla Procura di Roma indagini anche su Nordio, Piantedosi e Gabrielli per le ipotesi di reato di favoreggiamento personale e peculato.
Favoreggiamento personale e peculato. Sono le ipotesi di reato per cui l’avvocato crotonese Luigi Li Gotti ha denunciato alla Procura di Roma la presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni, il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ed il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega ai servizi segreti Franco Gabrielli “in relazione – scrive – alla liberazione di Osama Almasri, catturato su mandato della Corte Penale Internazionale, con l’accusa di tortura, assassinio, violenza sessuale, minaccia, lavori forzati, lesioni in danno di un numero imprecisato di vittime detenute in centri di detenzione libiche”.
“Si allega all’uopo – prosegue l’avvocato – il resoconto giornalistico sui fatti. Si chiede che vengano svolte indagini sulle decisioni adottate e favoreggiatrici del suddetto Osama Almasri, nonché sulla decisione di utilizzare un aereo di stato per prelevare il catturato (e liberato) a Torino e condurlo in Libia”. Spiega, poi, che secondo il reato di favoreggiamento personale “chiunque, dopo che fu commesso un delitto per il quale la legge stabilisce l’ergastolo o la reclusione, e fuori dei casi di concorso nel medesimo, aiuta taluno a eludere le investigazioni dell’Autorità, comprese quelle svolte da organi della Corte penale internazionale, o a sottrarsi alle ricerche effettuate dai medesimi soggetti, è punito con la reclusione fino a quattro anni”.
“Si allega all’uopo – prosegue l’avvocato – il resoconto giornalistico sui fatti. Si chiede che vengano svolte indagini sulle decisioni adottate e favoreggiatrici del suddetto Osama Almasri, nonché sulla decisione di utilizzare un aereo di stato per prelevare il catturato (e liberato) a Torino e condurlo in Libia”. Spiega, poi, che secondo il reato di favoreggiamento personale “chiunque, dopo che fu commesso un delitto per il quale la legge stabilisce l’ergastolo o la reclusione, e fuori dei casi di concorso nel medesimo, aiuta taluno a eludere le investigazioni dell’Autorità, comprese quelle svolte da organi della Corte penale internazionale, o a sottrarsi alle ricerche effettuate dai medesimi soggetti, è punito con la reclusione fino a quattro anni”.
Fonte: Redazione