Davide e Noemi: il coraggio di investire a Pallagorio
05-02-2025 11:04 - Cultura
In un'Italia che assiste da decenni allo spopolamento delle aree interne, dove i giovani sono spesso costretti a emigrare in cerca di opportunità, Davide e Noemi hanno scelto di restare. Hanno deciso che il loro futuro sarebbe stato lì, a Pallagorio, piccolo borgo arbëresh della Calabria, e che la loro terra sarebbe diventata una risorsa, non un limite.
La loro è una storia di passione e determinazione, fatta di sacrifici e sogni concreti. In un contesto dove le attività commerciali tendono a scomparire e la modernità spesso si scontra con la tradizione, loro hanno aperto una boutique della frutta, un piccolo ma curato negozio in cui vendono prodotti freschi e genuini, valorizzando la filiera locale e portando avanti con fierezza la cultura arbëresh.
Un'attività controcorrente
Davide e Noemi hanno scelto di investire in un'attività che unisce l'amore per il territorio e la voglia di innovare. Non si tratta di una semplice frutteria, ma di un progetto che vuole coniugare qualità, identità e sostenibilità. Le loro cassette di frutta e verdura raccontano il ciclo delle stagioni, i sapori autentici della Calabria e, soprattutto, parlano due lingue: l'italiano e l'arbëresh.
Ogni prodotto, infatti, ha un'etichetta bilingue, un gesto simbolico e concreto per mantenere viva la lingua degli avi, quella che gli arbëreshë parlano da oltre cinque secoli, ma che oggi rischia di scomparire. Un modo per rendere visibile un'identità che spesso viene data per scontata e per trasmetterla anche ai più giovani, affinché possano continuare a sentirsi parte di una comunità che ha radici profonde.
La sfida di rimanere
Rimanere in un piccolo paese, quando tutto sembra spingere verso l'andarsene, è una sfida quotidiana. Davide e Noemi lo sanno bene: aprire un'attività commerciale in una realtà con pochi abitanti significa affrontare difficoltà economiche, incertezza sul futuro e una logistica spesso complicata. Eppure, la loro scelta non è stata solo un atto di resistenza, ma un'opportunità per dare un contributo concreto alla loro comunità.
Il loro negozio è diventato un punto di riferimento per chi crede ancora nella vita di paese, per chi vuole acquistare prodotti freschi senza dover percorrere chilometri, per gli anziani che trovano nelle loro chiacchiere un momento di socialità. È uno spazio in cui tradizione e innovazione si incontrano, dove il dialetto arbëresh risuona tra le cassette di mele e i mazzi di prezzemolo.
Ettore Bonanno, di Fili Meridiani, organizzazione che da anni lavora per le aree interne e per la costruzione di valore comunitario, commenta così la loro esperienza:
"Il coraggio di Davide e Noemi è un esempio per tutti. Decidere di restare, di investire, di dare valore alla propria identità è un atto di resistenza e di speranza. La loro attività non è solo un negozio, ma un presidio culturale, un luogo dove la lingua arbëreshe torna a essere visibile nella quotidianità. È questo il senso del nostro impegno come Fili Meridiani: supportare chi sceglie di costruire il futuro senza rinunciare alle proprie radici."
Un futuro da costruire
Nonostante le difficoltà, Davide e Noemi non hanno intenzione di fermarsi. Il loro sogno è quello di ampliare l'attività, coinvolgere sempre più produttori locali e magari portare i loro prodotti anche fuori dai confini di Pallagorio, facendo conoscere la qualità della loro terra a un pubblico più ampio.
Il loro è un esempio che parla a molti altri giovani che si trovano davanti allo stesso bivio: partire o restare? Davide e Noemi hanno dimostrato che restare è possibile, che investire nel proprio territorio può essere una scelta vincente, anche se faticosa. E che la lingua, la cultura e le tradizioni non sono un peso del passato, ma una ricchezza per il futuro.
In un mondo che corre veloce e in una Calabria che spesso si svuota, la loro boutique della frutta è una piccola rivoluzione. Un angolo di resistenza e speranza, dove ogni cassetta di verdura racconta una storia, e ogni etichetta in arbëresh è un atto d'amore per una comunità che non vuole scomparire.
La loro è una storia di passione e determinazione, fatta di sacrifici e sogni concreti. In un contesto dove le attività commerciali tendono a scomparire e la modernità spesso si scontra con la tradizione, loro hanno aperto una boutique della frutta, un piccolo ma curato negozio in cui vendono prodotti freschi e genuini, valorizzando la filiera locale e portando avanti con fierezza la cultura arbëresh.
Un'attività controcorrente
Davide e Noemi hanno scelto di investire in un'attività che unisce l'amore per il territorio e la voglia di innovare. Non si tratta di una semplice frutteria, ma di un progetto che vuole coniugare qualità, identità e sostenibilità. Le loro cassette di frutta e verdura raccontano il ciclo delle stagioni, i sapori autentici della Calabria e, soprattutto, parlano due lingue: l'italiano e l'arbëresh.
Ogni prodotto, infatti, ha un'etichetta bilingue, un gesto simbolico e concreto per mantenere viva la lingua degli avi, quella che gli arbëreshë parlano da oltre cinque secoli, ma che oggi rischia di scomparire. Un modo per rendere visibile un'identità che spesso viene data per scontata e per trasmetterla anche ai più giovani, affinché possano continuare a sentirsi parte di una comunità che ha radici profonde.
La sfida di rimanere
Rimanere in un piccolo paese, quando tutto sembra spingere verso l'andarsene, è una sfida quotidiana. Davide e Noemi lo sanno bene: aprire un'attività commerciale in una realtà con pochi abitanti significa affrontare difficoltà economiche, incertezza sul futuro e una logistica spesso complicata. Eppure, la loro scelta non è stata solo un atto di resistenza, ma un'opportunità per dare un contributo concreto alla loro comunità.
Il loro negozio è diventato un punto di riferimento per chi crede ancora nella vita di paese, per chi vuole acquistare prodotti freschi senza dover percorrere chilometri, per gli anziani che trovano nelle loro chiacchiere un momento di socialità. È uno spazio in cui tradizione e innovazione si incontrano, dove il dialetto arbëresh risuona tra le cassette di mele e i mazzi di prezzemolo.
Ettore Bonanno, di Fili Meridiani, organizzazione che da anni lavora per le aree interne e per la costruzione di valore comunitario, commenta così la loro esperienza:
"Il coraggio di Davide e Noemi è un esempio per tutti. Decidere di restare, di investire, di dare valore alla propria identità è un atto di resistenza e di speranza. La loro attività non è solo un negozio, ma un presidio culturale, un luogo dove la lingua arbëreshe torna a essere visibile nella quotidianità. È questo il senso del nostro impegno come Fili Meridiani: supportare chi sceglie di costruire il futuro senza rinunciare alle proprie radici."
Un futuro da costruire
Nonostante le difficoltà, Davide e Noemi non hanno intenzione di fermarsi. Il loro sogno è quello di ampliare l'attività, coinvolgere sempre più produttori locali e magari portare i loro prodotti anche fuori dai confini di Pallagorio, facendo conoscere la qualità della loro terra a un pubblico più ampio.
Il loro è un esempio che parla a molti altri giovani che si trovano davanti allo stesso bivio: partire o restare? Davide e Noemi hanno dimostrato che restare è possibile, che investire nel proprio territorio può essere una scelta vincente, anche se faticosa. E che la lingua, la cultura e le tradizioni non sono un peso del passato, ma una ricchezza per il futuro.
In un mondo che corre veloce e in una Calabria che spesso si svuota, la loro boutique della frutta è una piccola rivoluzione. Un angolo di resistenza e speranza, dove ogni cassetta di verdura racconta una storia, e ogni etichetta in arbëresh è un atto d'amore per una comunità che non vuole scomparire.
Fonte: Redazione