Ndrangheta: assolto Perri, proprietario dei "Due Mari"
06-10-2022 21:27 - Cronaca
Francesco Perri era accusato concorso esterno.
Il Tribunale di Lamezia Terme ha assolto l'imprenditore Francesco Perri, accusato di associazione per delinquere di tipo mafioso e tentate lesioni volontarie.
Il processo a carico di Perri, proprietario del centro commerciale "Due Mari", uno dei più grandi della Calabria, si collega all'inchiesta "Andromeda", condotta dalla Dda di Catanzaro e risalente al 2015, nell'ambito della quale l'imprenditore fu anche arrestato con l'accusa, in particolare, di essere collegato alla cosca Iannazzo-Giampà di Lamezia Terme.
Il reato di tentate lesioni volontarie a carico di Perri traeva origine dall'accusa contestata all'imprenditore di avere chiesto alla cosca alla quale avrebbe fatto riferimento di punire il fratello, gambizzandolo, a causa dei contrasti che dividevano i due.
Il Tribunale, presieduto da Angelina Silvestri, ha assolto Perri per non avere commesso il fatto da entrambe le imputazioni contestategli. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna dell'imprenditore a sette anni di reclusione.
L'avvocato Salvatore Staiano, che ha difeso Francesco Perri insieme ai colleghi Giuseppe Mussari e Gianfranco Giunta, ha detto che quello a carico dell'imprenditore "è stato un processo difficilissimo, ma il risultato non è giunto inaspettato. E' stata restituita dignità ad uno degli imprenditori più importanti della Calabria".
Il Tribunale di Lamezia Terme ha assolto l'imprenditore Francesco Perri, accusato di associazione per delinquere di tipo mafioso e tentate lesioni volontarie.
Il processo a carico di Perri, proprietario del centro commerciale "Due Mari", uno dei più grandi della Calabria, si collega all'inchiesta "Andromeda", condotta dalla Dda di Catanzaro e risalente al 2015, nell'ambito della quale l'imprenditore fu anche arrestato con l'accusa, in particolare, di essere collegato alla cosca Iannazzo-Giampà di Lamezia Terme.
Il reato di tentate lesioni volontarie a carico di Perri traeva origine dall'accusa contestata all'imprenditore di avere chiesto alla cosca alla quale avrebbe fatto riferimento di punire il fratello, gambizzandolo, a causa dei contrasti che dividevano i due.
Il Tribunale, presieduto da Angelina Silvestri, ha assolto Perri per non avere commesso il fatto da entrambe le imputazioni contestategli. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna dell'imprenditore a sette anni di reclusione.
L'avvocato Salvatore Staiano, che ha difeso Francesco Perri insieme ai colleghi Giuseppe Mussari e Gianfranco Giunta, ha detto che quello a carico dell'imprenditore "è stato un processo difficilissimo, ma il risultato non è giunto inaspettato. E' stata restituita dignità ad uno degli imprenditori più importanti della Calabria".
Fonte: Ansa