Politica agricola comunitaria (PAC): ne ha discusso in videoconferenza l'associazione politico-culturale "Controcorrente".
22-12-2020 16:14 - ITALIA
L'associazione politico-culturale Controcorrente, rappresentata dalla vicepresidente Carolina Casalnovo, ha discusso di nuova politica agricola comunitaria (Pac) in un incontro su piattaforma digitale con la senatrice del M5S Rosa Silvana Abate, membro della commissione agricoltura del Senato, l'eurodeputato del PD Paolo De Castro, primo vicepresidente della commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo e con Franco Laratta, consigliere Ismea.
L'ambizioso programma del green deal della Commissione van Der Layen impone anche all'agricoltura europea uno sforzo verso la riduzione delle emissioni e l'utilizzo delle sostanze inquinanti. Una sfida che va intrapresa in armonia con gli agricoltori e non contro di loro, ha sostenuto De Castro: "vanno equilibrate bene le scelte". Il negoziato è ancora in corso e si arriverà ad una conclusione entro l'estate per i tre atti legislativi previsti: i piani strategici, con cui gli stati membri dovranno disegnare gli interventi della politica agricola, le organizzazioni comuni di mercato e i finanziamenti per tutto il periodo. Intanto è stato approvato ed è in vigore il regolamento transitorio che proroga l'attuale politica agricola comune per i prossimi due anni con le vecchie regole, in attesa che sia concluso l'iter per la nuova Pac e che gli Stati possano organizzarsi.
Il progetto Next Generation Eu ha aggiunto ulteriori risorse anche a questa fase transitoria: per l'Italia saranno disponibili (compreso il cofinanziamento) 2,4 miliardi, di cui si potranno avvalere soprattutto le regioni. Almeno il 55% dovrà essere destinato agli investimenti: sostenibilità, salvaguardia dell'ambiente e attenzione ai cambiamenti climatici devono caratterizzare questi investimenti, in modo da accompagnare la transizione ecologica. Somme che vanno spese in due anni e tra le quali è compreso il premio per il primo insediamento di giovani agricoltori (portato a 100mila euro). Per la nuova politica agricola è prevista una notevole autonomia degli Stati membri, ma non una totale libertà decisionale. "Flessibilità dunque, ma non una rinazionalizzazione", ha precisato l'ex ministro delle politiche agricole De Castro.
La senatrice Abate ha sottolineato la fragilità delle nostre colture sottoposte a notevoli sbalzi di produzione per il cambiamento del clima e ha presentato la sua proposta di legge (specifica per il settore agrumicolo) sulla necessità di un prezzo di base, proprio per proteggere le colture e gli agricoltori. L'agricoltore dovrà essere sostenuto dalla Pac anche nel ricambio varietale. Gli indirizzi dovranno essere uguali per tutte nazioni, ma, all'interno dello Stato, per tutte le regioni. Critiche sono state mosse alla possibilità che la nuova Pac non sarebbe davvero orientata verso l'agricoltura sostenibile: punto dolente gli allevamenti intensivi. Inoltre, la nuova Pac non metterebbe l'agricoltore, così come annunciato nel documento di presentazione, al centro delle filiere produttive, non tutelandolo rispetto ai grandi portatori di interessi. È necessario ricercare un nuovo equilibrio: in tale direzione si muove dunque la proposta di legge per assicurare all'agricoltore almeno il prezzo utile a coprire il costo di produzione. "Il piccolo e medio produttore deve essere messo al centro della filiera", ha concluso la Abate.
Franco Laratta ha spiegato che l'improvvisa crisi di liquidità delle aziende agricole dovuto al lockdown ha trovato risposta quasi immediata in Ismea con la cambiale agraria, strumento che non è passato attraverso gli istituti di credito che si sono dimostrati lenti in questa occasione. Strumento più volte rifinanziato visto le numerose richieste inevase. Si pone il problema di rendere ora strutturale questa misura, con maggiori risorse, cosa che è allo studio di Ismea e che trova l'appoggio del ministro Bellanova.
La presidente di Confagricoltura Cosenza Paola Granata ha espresso preoccupazione per i vincoli che le aziende dovranno rispettare e per la loro capacità di mantenere la competitività La Calabria, ha ricordato, è stata la prima regione a mettere al bando i glifosati. Il sindaco di Trebisacce Franco Mundo ha sottolineato l'importanza di incentivare le piccole produzioni tipiche locali, sia sotto l'aspetto della tutela di chi le coltiva sia per il ritorno in termini di attrazione turistica. Il presidente degli agronomi calabresi Francesco Cufari ha citato i dubbi che quaranta scienziati si pongono in una lettera sulla Pac: bisogna cambiare metodo di coltivazione e anche le colture proprio a causa dei cambiamenti climatici, ma la nuova Pac saprà rispondere effettivamente a questi criteri o risponderà agli interessi dei grossi gruppi che fanno grandi volumi col rischio di concorrenza sleale? Questa è la sfida sul tavolo della trattativa europea per i prossimi mesi. Il faro sarà la sostenibilità ambientale, economica e sociale.
L'ambizioso programma del green deal della Commissione van Der Layen impone anche all'agricoltura europea uno sforzo verso la riduzione delle emissioni e l'utilizzo delle sostanze inquinanti. Una sfida che va intrapresa in armonia con gli agricoltori e non contro di loro, ha sostenuto De Castro: "vanno equilibrate bene le scelte". Il negoziato è ancora in corso e si arriverà ad una conclusione entro l'estate per i tre atti legislativi previsti: i piani strategici, con cui gli stati membri dovranno disegnare gli interventi della politica agricola, le organizzazioni comuni di mercato e i finanziamenti per tutto il periodo. Intanto è stato approvato ed è in vigore il regolamento transitorio che proroga l'attuale politica agricola comune per i prossimi due anni con le vecchie regole, in attesa che sia concluso l'iter per la nuova Pac e che gli Stati possano organizzarsi.
Il progetto Next Generation Eu ha aggiunto ulteriori risorse anche a questa fase transitoria: per l'Italia saranno disponibili (compreso il cofinanziamento) 2,4 miliardi, di cui si potranno avvalere soprattutto le regioni. Almeno il 55% dovrà essere destinato agli investimenti: sostenibilità, salvaguardia dell'ambiente e attenzione ai cambiamenti climatici devono caratterizzare questi investimenti, in modo da accompagnare la transizione ecologica. Somme che vanno spese in due anni e tra le quali è compreso il premio per il primo insediamento di giovani agricoltori (portato a 100mila euro). Per la nuova politica agricola è prevista una notevole autonomia degli Stati membri, ma non una totale libertà decisionale. "Flessibilità dunque, ma non una rinazionalizzazione", ha precisato l'ex ministro delle politiche agricole De Castro.
La senatrice Abate ha sottolineato la fragilità delle nostre colture sottoposte a notevoli sbalzi di produzione per il cambiamento del clima e ha presentato la sua proposta di legge (specifica per il settore agrumicolo) sulla necessità di un prezzo di base, proprio per proteggere le colture e gli agricoltori. L'agricoltore dovrà essere sostenuto dalla Pac anche nel ricambio varietale. Gli indirizzi dovranno essere uguali per tutte nazioni, ma, all'interno dello Stato, per tutte le regioni. Critiche sono state mosse alla possibilità che la nuova Pac non sarebbe davvero orientata verso l'agricoltura sostenibile: punto dolente gli allevamenti intensivi. Inoltre, la nuova Pac non metterebbe l'agricoltore, così come annunciato nel documento di presentazione, al centro delle filiere produttive, non tutelandolo rispetto ai grandi portatori di interessi. È necessario ricercare un nuovo equilibrio: in tale direzione si muove dunque la proposta di legge per assicurare all'agricoltore almeno il prezzo utile a coprire il costo di produzione. "Il piccolo e medio produttore deve essere messo al centro della filiera", ha concluso la Abate.
Franco Laratta ha spiegato che l'improvvisa crisi di liquidità delle aziende agricole dovuto al lockdown ha trovato risposta quasi immediata in Ismea con la cambiale agraria, strumento che non è passato attraverso gli istituti di credito che si sono dimostrati lenti in questa occasione. Strumento più volte rifinanziato visto le numerose richieste inevase. Si pone il problema di rendere ora strutturale questa misura, con maggiori risorse, cosa che è allo studio di Ismea e che trova l'appoggio del ministro Bellanova.
La presidente di Confagricoltura Cosenza Paola Granata ha espresso preoccupazione per i vincoli che le aziende dovranno rispettare e per la loro capacità di mantenere la competitività La Calabria, ha ricordato, è stata la prima regione a mettere al bando i glifosati. Il sindaco di Trebisacce Franco Mundo ha sottolineato l'importanza di incentivare le piccole produzioni tipiche locali, sia sotto l'aspetto della tutela di chi le coltiva sia per il ritorno in termini di attrazione turistica. Il presidente degli agronomi calabresi Francesco Cufari ha citato i dubbi che quaranta scienziati si pongono in una lettera sulla Pac: bisogna cambiare metodo di coltivazione e anche le colture proprio a causa dei cambiamenti climatici, ma la nuova Pac saprà rispondere effettivamente a questi criteri o risponderà agli interessi dei grossi gruppi che fanno grandi volumi col rischio di concorrenza sleale? Questa è la sfida sul tavolo della trattativa europea per i prossimi mesi. Il faro sarà la sostenibilità ambientale, economica e sociale.