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Qualità della vita: Calabria in fondo alla classifica nazionale

07-11-2022 14:47 - CURIOSITA'
La provincia di Crotone ancora fanalino di coda.
Trento è in testa per qualità della vita, grazie agli eccellenti piazzamenti conquistati in quasi tutti gli ambiti considerati, male invece le province calabresi, tutte in fondo alla graduatoria, con Crotone ultima. Lo rivela la 24/ma edizione del Rapporto sulla Qualità della Vita in Italia, realizzato da Italia Oggi con l’Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con Cattolica Assicurazioni. Quello di Trento è il primo caso dall’inizio dell’indagine. Non solo. La provincia rappresenta anche la dinamica che contraddistingue le altre province del Nord-Est, il cui punteggio medio a livello dimensionale eccede il corrispondente punteggio medio nazionale. Stesso discorso ma all’opposto per Crotone, anche quest’anno ultima classificata, che identifica le province del Mezzogiorno con diverse criticità in molti degli aspetti relativi alla qualità della vita. La provincia è nel gruppo di coda in sei dimensioni su nove (affari e lavoro; ambiente; istruzione e formazione; reddito e ricchezza; sicurezza sociale; tempo libero). Lo studio evidenzia una netta spaccatura tra Centro-Nord, da un lato, Sud e Isole, dall’altro: nessuna provincia meridionale o insulare, infatti, è nel gruppo delle 32 di testa. Per le calabresi le ultime posizioni: Catanzaro 87esima, Cosenza 94esima, Reggio 95esima, Vibo Valentia 100esima.

Tornando alle prime della classe, in seconda e terza posizione, salgono di un gradino rispetto alla scorsa edizione, rispettivamente, Bolzano e Bologna; Firenze scala due posti, conquistando il quarto posto, e Milano resta stabile al quinto. Bel balzo da parte di Siena (da 12/ma a sesta classificata), mentre Parma, prima lo scorso anno, scivola alla settima casella della classifica generale. Al fondo della classifica, invece, si trovano i “soliti noti” che si muovono su è giù senza grandi scossoni: subito sopra Crotone ci sono in discesa Siracusa (106 da 104) e Caltanissetta (105 da 101), e in lieve risalita Napoli (104 da 106). Tra le province che hanno perso più posizioni c’è Torino, che diventa 54/ma, perdendo 35 posti (era 19/ma). Bene, invece, Como (+30, da 62/ma a 32/ma); Pesaro Urbino (+26, 30/ma da 56/ma) e Rimini (+24, 37/ma da 61/ma). La qualità della vita è risultata, secondo l’indagine, è buona o accettabile in 64 su 107 province italiane, con un miglioramento rispetto all’anno passato. Lo studio infine evidenzia come le grandi aree urbane abbiano retto meglio alla pandemia che ha invece affossato ulteriormente diverse aree meridionali e insulari.



Fonte: Redazione

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